2018 Convegno “Gregorio XIII Boncompagni. Un quadro nel quadro ‘per speculum et aenigmata’, curato da Carmelo Occhipinti, Federica Bertini e Giorgio Fornetti.

by Olga Concetta Patroni

In occasione del rientro dal Giappone nella Villa Sora di Frascati del Ritratto di papa Gregorio XIII Boncompagni dipinto da Scipione Pulzone da Gaeta, il 19 gennaio 2018 si sono trovati insieme, nella Sala delle Muse della Villa Sora di Frascati, storici e storici dell’arte, esperti provenienti dal settore scientifico e da quello tecnologico.  

Il convegno Gregorio XIII Boncompagni. Un quadro nel quadro ‘per speculum et aenigmata’, ha rappresentato l’occasione per gettare nuova luce sulla figura di papa Gregorio XIII come mecenate della cultura ed inaugurare la prima di una serie di iniziative di ricerca interdisciplinare. 

Il convegno, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di Storia dell’Arte dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata e dall’ Istituto salesiano Villa Sora, è stato patrocinato dal Comune di Frascati, dall’ENEA di Frascati, dalla Banca d’Italia, da Restauriamo 1904 e dall’Associazione Astrofili.

Dalla giornata è derivato un volume che raccoglie gli interventi dei relatori ed alcuni altri contributi di studiosi, curato da Federica Bertini e Damiano Delle Fave.

Recensione del volume ‘Gregorio XIII Boncompagni. Un quadro nel quadro ‘per speculum et aenigmata’

Gregorio XIII aveva soggiornato in diverse occasioni a Frascati e proprio a Villa Mondragone aveva emanato la riforma del calendario. A raccontarlo, dal punto di vista di chi conosce bene questi argomenti, è il noto astronomo Gianluca Masi. 

La scelta della Sala delle Muse non è stata casuale. Si deve a Giacomo Boncompagni, figlio del papa, l’acquisto nel 1600 di quella che prenderà il nome di Villa Sora. Qui egli aveva fatto dipingere un grande ambiente aperto e luminoso, oggi meglio conosciuto come Sala delle Muse, dove aveva voluto celebrare il suo ruolo di mecenate della cultura e delle arti e, soprattutto, le virtù intellettuali del duca.

Un intervento di presentazione storico-artistica di questo affascinante luogo non poteva essere affidato ad altri che alla professoressa Maria Barbara Guerrieri Borsoi a cui si deve la prima monografia dedicata alla villa, di cui scrive nel volume una breve introduzione Letizia Fiori.

Il confronto inedito con il Ritratto del principe Luigi Boncompagni Ludovisi, dipinto nel 1925 da Giacomo Balla e di proprietà della Banca d’Italia (che ha promosso l’evento e ha contribuito al progetto grafico di tutto il volume), proposto da Maria Bracaloni, permette di fare un salto nei secoli per ripercorrere la storia dei Boncompagni fino all’unione con l’altrettanto nobile e potente famiglia dei Ludovisi.

Nel volume confluisce anche l’intervento dell’ENEA di Frascati. Durante l’incontro, il gruppo di lavoro ha potuto mostrare i risultati ottenuti dalle campagne di acquisizione laser scanner RGB-ITR che hanno visto coinvolti in prima persona gli studenti dello stesso Istituto Salesiano Villa Sora. Proprio in occasione della giornata di studi è stato possibile apprezzare alcuni dei modelli 3D e fotogrammetrici del Ritratto di papa Gregorio XIII di Scipione Pulzone e degli affreschi della sala grazie all’allestimento di schermi tridimensionali ad alta definizione che ne hanno svelato alcuni dettagli ed evidenziato anche gli aspetti più propriamente legati al loro stato di conservazione.

Sono poi i contributi degli storici dell’arte – provenienti da diverse università italiane – a rendere note le più recenti ricerche volte ad indagare il rapporto che lega Gregorio XIII ai principali cantieri decorativi e costruttivi dell’epoca. In primo luogo se ne evidenzia la vasta e diversificata cultura in riferimento al patrimonio di manoscritti e di libri acquistati dal pontefice per la propria biblioteca. A questo aspetto rimanda il revival del mosaico paleocristiano e della tecnica musiva studiata con sempre maggiore rigore filologico proprio al tempo del papa Boncompagni. Ne è dimostrazione la decorazione a mosaico della Cappella gregoriana, i cui lavori furono coordinati da Girolamo Muziano. Gli interventi promossi da Gregorio XIII in San Pietro e nella Cappella Gregoriana si confrontano poi con la rilettura delle testimonianze fornite da Tiberio Alfarano, il quale, avendo vissuto nella Basilica dal 1555 circa, aveva realizzato la pianta dell’antico San Pietro stampata nel 1590 con relativa legenda. 

Viene inoltre fornita una rilettura del collezionismo della famiglia Boncompagni attraverso la Nota delli musei di Giovan Pietro Bellori che, edita nel 1664, rappresentava per i contemporanei un’importante guida della città di Roma e che si rivela oggi una fonte ricca di informazioni per lo studio del collezionismo romano del Seicento.

Gregorio XIII aveva da sempre mantenuto vivo un atteggiamento di favore verso la sua città natale offrendo opportunità ai propri concittadini anche nel campo delle arti. Nelle pagine del volume si delinea con maggiore chiarezza il rapporto che lega il papa ad alcuni degli artisti della cerchia bolognese tra cui Lorenzo Sabatini, coinvolto nei principali cantieri di Gregorio XIII tra cui gli interventi promossi nelle Logge vaticane. Altro artista, molto richiesto durante il papato Boncompagni, è Girolamo Siciolante da Sermoneta di cui viene messo in evidenza il ruolo di coordinatore ai lavori della decorazione del nuovo soffitto dorato della chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Altresì, ad essere tratteggiate sono le vicende di Bartolomeo Passerotti e Lavinia Fontana, come ritrattisti apprezzati dalla famiglia Boncompagni e dallo stesso pontefice. Di Passerotti si ricorda il ritratto dello scienziato perugino Danti, di Fontana quello dello storico modenese Sigonio.

Un ulteriore approfondimento è dedicato alla Sala Regia Vaticana, dove si menzionano i lavori a stucco di Giulio Mazzoni, Ferrante Moreschi, Giovanni Antonio Buzzi e Prospero Bresciano. In relazione a questi interventi è stato possibile dedicare alcune pagine alle decorazioni a stucco presenti nella Cappella dei Conservatori in Campidoglio, nella Cappella Ceuli nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e nella Cappella Capranica nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva. 

Ad essere affrontato è poi il caso ‘eterodosso’ della facciata della chiesa di Santa Maria in Trivio dell’architetto siciliano Giacomo del Duca.

Nell’anno del giubileo Boncompagni sono numerosi gli interventi previsti dal pontefice a Roma con una forte risonanza anche a Bologna, dove nello stesso anno Francesco Patricelli fa stampare la Cronica della misteriosa chiesa di Santo Stefano. In quest’opera è stato possibile riconoscere un’attenzione tipicamente tridentina per le testimonianze storico-devozionali riferite ai monumenti e ai documenti del passato tale da destare l’interesse dell’architetto napoletano Pirro Ligorio, allora impegnato nella redazione ultima della sua enciclopedia antiquaria delle Antiquità di Roma

Infine, attraverso le pagine dell’abate Filippo Titi viene tratteggiato il panorama storico‑artistico di quegli anni per evidenziare come il papa facesse leva, rivolgendosi agli architetti e ai decoratori contemporanei, su un linguaggio monumentale omogeneo e riconoscibile che rispondesse appieno alla propria politica di mecenatismo.

Per comprendere il senso più profondo di questa giornata e degli atti che ne sono derivati vorremmo concludere citando le parole che Carmelo Occhipinti ha scritto nella Prefazione al volume:

Come al tempo di papa Gregorio e come in ogni epoca, è bene che arte e scienza si incontrino e si guardino anche oggi. Altrimenti perdiamo il senso di una storia dell’arte che sia legata a esperienze ed esigenze conoscitive appartenenti alla nostra contemporaneità: non dobbiamo dimenticare che il nostro sguardo sul passato, oggi come sempre, è vincolato agli strumenti che la tecnologia del presente ci mette a disposizione, che condizionano pure il nostro modo di lavorare, finanche di ‘vedere’. Non rivolgere il proprio sguardo al mondo presente significa non capirne la storia.

Di Federica Bertini e Damiano delle Fave

Bibliografia di riferimento

  • Gregorio XIII Boncompagni Un quadro nel quadro “per speculum et in aenigmate”, Atti della giornata di studio (Frascati, Villa Sora, 19 gennaio 2018), a cura di F. Bertini e D. Delle Fave, Banca d’Italia, riedizione UniversItalia, Roma 2019.
  • Federica Bertini, Il ritratto di Gregorio XIII Boncompagni di Scipione Pulzone “con cornice dorata” nella Villa Sora di Frascati. Ricognizione, ipotesi e confronti, in A. Collacchi, C. Petrillo (a cura di), Cornici. I Castelli Romani tra Ottocento e Novecento, Roma, Universitalia, 2021 (in cds)