MoMA: About our exhibition history

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di Armando De Mare

Digitale”: è questo, al giorno d’oggi, l’argomento più studiato, discusso, analizzato negli ambienti legati alla cultura, agli studi umanistici e storico-artistici. Difatti le tecnologie digitali, a partire dagli ultimi trent’anni e sempre più negli ultimi mesi a causa dell’emergenza legata al Covid 19, hanno provocato epocali cambiamenti sociali e culturali che hanno progressivamente interessato il mondo dell’arte, dalla produzione alla fruizione.

In ambito museale, in particolare, la digitalizzazione sta riguardando tutti i settori dell’attività degli istituti e luoghi di cultura: ovviamente la comunicazione e il marketing, ma anche l’amministrazione, la catalogazione e la conservazione delle collezioni, la gestione delle mostre, lo studio del patrimonio artistico e quindi la possibilità di offrire ai visitatori e agli studiosi nuovi strumenti per fini didattici, fruitivi e di ricerca.

All’avanguardia nel processo di “transizione digitale” dei musei appare il Museum of Modern Art di New York, ideato nel 1928 da Abby Rockefeller, Lillie Bliss, e Mary Quinn Sullivan con l’intento di esporre e collezionare opere d’arte contemporanea. Già nell’ormai lontano 2016, infatti, l’istituto newyorkese ha inaugurato, con il supporto della Leon Levy Foundation, un archivio digitale di straordinaria importanza per storici, studenti, artisti e chiunque si occupi di arte moderna e contemporanea: “Exhibition history”, un archivio completo, e in continuo aggiornamento, di tutte mostre allestite nel Museo dalla sua fondazione, nel 1929, fino quelle in corso.

A partire dalla fondamentale mostra del 1929 intitolata “Cezanne, Gauguin, Seurat, van Gogh”, sono state più di 3.500 le mostre di arte moderna e contemporanea, architettura e design, fotografia, film, performance e nuovi media, realizzate presso il Moma, tutte disponibili, adesso, nell’archivio digitale. Collegandosi al portale “Exhibition history” è possibile ricercare mostre organizzate al MoMa per parola chiave, cioè per titolo della mostra, artista esposto, corrente artistica rappresentata, tipologia di esposizione o periodo. Per ogni mostra, l’archivio comprende indicazioni cronologiche, una breve descrizione dell’evento espositivo, indicazione dei curatori e organizzatori e soprattutto un elenco delle opere esposte e degli artisti partecipanti, comunicati stampa, riproduzioni digitalizzate di cataloghi incluse pubblicazioni rare e fuori stampa e fotografie dell’allestimento.

Le pagine dedicate alle mostre presentano, per la maggior parte dei casi, l’intera gamma di materiali disponibili mentre alcune sono limitate alle informazioni di base e altre, dedicate alle mostre realizzate dopo il 1995, possono includere anche collegamenti a siti secondari di approfondimento, presentazioni, video correlati, saggi e i file audio delle audioguide che accompagnavano i visitatori durante l’esposizione.

Dalle risorse messe a disposizione da “Exhibition history” appare quindi evidente che il Museum of Modern Art ha pensato tale raccolta come archivio online in continuo aggiornamento, tale da offrirsi come riferimento essenziale per gli studiosi d’arte moderna e contemporanea: tutti i dati sono infatti di dominio pubblico e disponibili a chiunque per studiare, a esempio, tutti gli aspetti legati all’allestimento e all’organizzazione di una mostra, agli accostamenti e agli assetti espositivi di volta in volta rinnovati.

Insomma, grazie all’archivio online “Exhibition history” del Museum of Modern Art di New York è possibile ripercorrere la storia delle esposizioni temporanee del museo americano, studiare o anche soltanto curiosare tra gli allestimenti di alcune delle mostre che hanno segnato la storia della scena culturale e artistica americana e non solo come “Cezanne, Gauguin, Seurat, van Gogh” (1929), “Cubism and Abstract Art” (1936), “Fantastic Art, Dada, Surrealism” (1936-1937), “Futurism” (1961), “The Art of Assemblage” (1961), “«Primitivism» in 20th Century Art: Affinity of the Tribal and the Modern” (1984-1985), “Picasso and Braque: Pioneering Cubism” (1989-1990), “High and Low: Modern Art and Popular Culture” (1990-1991), “Picasso: Guitars 1912-1914” (2011), solo per citarne alcune.

In tal modo, quindi, il MoMA si propone di arricchire gli strumenti in possesso degli studiosi d’arte e con essi, favorendo lo sviluppo di nuove interpretazioni su artisti, movimenti artistici, collezionisti, mostre e opere d’arte, arricchire la nostra conoscenza sul mezzo artistico, sull’uomo storico e le sue immagini del mondo.

Sitografia

Museum of Modern Art website, About our exhibition histor.

Museum of Modern Art website, About the Exhibition History project.

Museum of Modern Art website, Exhibition history

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